La scelta dell’uomo e della donna d’amare

 

La scelta dell’uomo e della donna d’amare

 

La scelta del partner da amare dovrebbe essere il risultato di un esame molto attento e scrupoloso e dovrebbe basarsi più su una buona compatibilità caratteriale e sulla presenza di quelle qualità che sono necessarie per instaurare una stabile e serena vita di coppia e familiare, piuttosto che sul piacere, sull’interesse o la passione del momento. Se invece, così come spesso avviene oggi, questa scelta è offuscata dalla cieca, istintiva passionalità, se questa valutazione è frutto soltanto della proiezione dei nostri desideri consci e inconsci, presenti nella fase dell’innamoramento, oppure ancor peggio, se questa scelta nasce in seguito ad un semplice, piacevole, occasionale gioco erotico, non ci si può certo attendere un risultato non dico valido, ma neanche soltanto accettabile, al fine di intraprendere un cammino di coppia stabile, responsabile, sereno e rispettoso dei bisogni e delle esigenze del partner e dei figli.

L’esperienza popolare, acquisita nei millenni, nonché le indagini scientifiche più attuali, hanno da tempo evidenziato quali sono le qualità che devono avere dei coniugi perché sia possibile una buona intesa di coppia e la formazione di una funzionale e sana famiglia. In parole povere non si trova per caso o per fortuna un bravo marito o una buona moglie; non si trovano per caso o per fortuna un padre e una madre responsabili e capaci per i propri figli. Per ottenere ciò sono necessarie delle precise e responsabili scelte. Di queste le più importanti riguardano:

  1. Le affinità.

Intanto, per ottenere una serena vita di coppia è necessario poter condividere con la persona che si ama, molti elementi comuni, come l’età, la cultura, lo stile di vita, le idee, le abitudini, i valori religiosi e morali.

Per Ackerman[1] (1968, p. 200) entrambi i coniugi dovrebbero condividere desideri, valori e dovrebbe esserci una ragionevole compatibilità nelle esperienze emotive, sociali, economiche e parentali. L’avere un’età vicina a quella del partner; possedere valori etici e morali, religione, tradizioni, desideri, aspirazioni, interessi culturali, politici e artistici in comune, ma anche avere uno status sociale simile a quello del partner, facilita molto una buona e stabile intesa (Guèguen, 2009, p. 99). Al contrario si rischia di esporsi a frequenti e gravi conflitti, con conseguenti crisi e rottura del legame coniugale, quando s’intraprende un rapporto di coppia con una persona che ha esperienze, idee, valori, stili di vita e caratteristiche di personalità molto diverse dalle nostre, se non proprio divergenti.[2]

Purtroppo, a causa di vari fattori, tra cui la diffusione di facili contatti mediante gli strumenti elettronici, la globalizzazione del mercato lavorativo, il maggior benessere economico, l’aumento degli scambi turistici e professionali, l’eccessiva libertà sessuale e sentimentale, la scarsa influenza o la totale assenza delle famiglie e dell’ambiente sociale nella scelta del partner, si assiste ad un notevole aumento di relazioni che nascono con caratteristiche molto diverse o addirittura contrastanti. E ciò prelude spesso a conseguenze funeste per l’armonia e il benessere della coppia e, conseguentemente, dei figli.

  1. Capacità di instaurare dei sani rapporti con le reti familiari.

Molti scontri tra i sessi sono in qualche modo collegati, anche se spesso ingiustamente, a inopportune o distruttive interferenze che provengono dalle reti familiari dei due giovani. Ciò ha stimolato molte coppie a escludere il più possibile le famiglie d’origine, sia nel momento della scelta del partner, sia durante tutta la conduzione del rapporto. Come dire: “Se le nostre famiglie possono essere causa di conflitto, meglio farne a meno e vivere in modo autonomo, senza alcuna interferenza”.

Questa soluzione, purtroppo, si è rivelata un’amara illusione. La coppia normalmente non è, e non conviene che sia, totalmente indipendente e autonoma dall’ambiente nel quale è nata e si è sviluppata.  Così come non può essere, e non è conveniente che sia, totalmente indipendente dalla nuova rete familiare nella quale s’inserisce. Per tali motivi l’intesa tra i membri d’una coppia è strettamente collegata all’intesa tra e con la propria famiglia, ma anche ai buoni rapporti che riesce ad instaurare con la famiglia del partner.

In definitiva l’avere pochi conflitti con i propri genitori e l’intrattenere buoni, anzi ottimi rapporti con la rete familiare dell’altro, è fondamentale al fine di evitare futuri conflitti di coppia. Inoltre, quando questi dovessero presentarsi, la presenza di familiari disponibili, vicini, attivi, attenti e collaboranti, sarà sicuramente un ottimo viatico, al fine di superare le distruttive possibili crisi. Si tratta allora non di auto isolarsi, ma di apprendere, fin dalla più tenera età, i segreti e i modi migliori per ben relazionarsi con i propri familiari e con quelli del partner, affinché la presenza di queste persone sia di aiuto e sostegno e non diventi motivo di danno per la coppia.

  1. La presenza di adeguate caratteristiche psicologiche.

Non dovrebbe stupire che vi siano persone adatte ad intraprendere una relazione di coppia stabile, serena e produttiva e persone che hanno difficoltà a fare ciò, a causa di caratteristiche di personalità non adeguate a ben relazionarsi, incapacità ad affrontare le difficoltà e gli stress ai quali va incontro una normale famiglia, mancanza di qualità essenziali per comprendere, educare, dialogare e aver cura della prole. In particolare non sono adatte ad una relazione di coppia, così da riuscire a creare e condurre bene una famiglia funzionale ai suoi scopi, gli uomini e le donne che presentano delle problematiche psicologiche di una rilevanza tale da disturbare o peggio rendere impossibile un sereno e costruttivo dialogo. Persone quindi che soffrono di eccessiva ansia, depressione, irrequietezza, instabilità, facile irritabilità e aggressività.

 

 

Al contrario le persone più idonee sono quelle che:

  • Possiedono una buona serenità e sicurezza interiore.
  • Hanno valide capacità di ascolto e dialogo.
  • Sono disponibili e vivono con piacere la cura verso l’altro.
  • Sono determinate nell’affrontare le difficoltà e le avversità della vita.
  • Sono dotate di responsabilità e affidabilità.
  • Sono dotate di una buona maturità personale. Questa è indispensabile sia per affrontare i tanti problemi insiti in una relazione così complessa come quella uomo-donna, sia per intraprendere un corretto compito educativo. Dice Spock, (1969, p. 50): “Io direi che la misura più certa della maturità di un uomo o di una donna consiste nell’armonia, nello stile, nella felicità, nella dignità che riesce a creare nel matrimonio e nel piacere e nell’ispirazione che possono dare al coniuge. L’individuo immaturo può arrivare al successo nella carriera mai nel matrimonio”. La maturità personale è indispensabile soprattutto oggi, poiché viviamo in una società non solo molto complessa e articolata, ma anche notevolmente confusa, disgregante e poco coerente.
  • Possiedono buone capacità di adattamento. Nella normale vita familiare le preoccupazioni e le problematiche sono talmente frequenti e numerose che agli uomini e donne che la intraprendono sono richieste buone, anzi ottime, capacità di adattamento. Per tali motivi è notevolmente difficile, se non impossibile, alle persone infantili, deboli o insicure, affrontare adeguatamente le difficoltà e le problematiche presenti nella vita familiare e coniugale.

 

  1. La corretta formazione alla vita familiare e di coppia

Difficile inoltre immaginare che un uomo e una donna possano affrontare una vita insieme senza un’adeguata preparazione e un fruttuoso tirocinio. Tutto ciò in passato era attuato dai genitori, dagli altri componenti la famiglia, ma anche dagli adulti più ricchi di saggezza ed esperienza, che utilizzavano per fare ciò le loro parole e il loro esempio. Purtroppo, spesso oggi questa preparazione e questo tirocinio mancano quasi totalmente. Sono assenti nei genitori, spesso impegnati nel lavoro e nella competizione reciproca, ma sono assenti negli altri adulti e nell’ambiente sociale che ci circonda, che spesso offrono numerosi esempi di comportamenti diseducativi, nei quali prevalgpnp l’egoismo, l’individualismo e la scarsa responsabilità.

L’educazione attuale, organizzata e impegnata quasi esclusivamente sul piano professionale, si è rilevata assolutamente inadatta a far crescere e maturare degli uomini e delle donne capaci di affrontare il vasto e fondamentale campo affettivo – relazionale, nonché i normali compiti educativi e di cura, che sono indispensabili nel momento in cui si vuole creare una sana e funzionale famiglia.



[1] Ackerman N.W., (1968), Psicodinamica della vita familiare, Torino, Bollati Boringhieri.

[2] Tra le persone che hanno effettuato un matrimonio misto, la percentuale dei divorzi e delle separazioni è di circa l’80%.  Il tasso del divorzio è il doppio di quello italiano.

Condividi, se ti va!