Intimità

Intimità

 

E’ già qualche tempo che frequento un ragazzo con cui mi trovo bene. Con lui mi sento a mio agio e penso che la cosa valga anche per lui. Non perdiamo occasione per stare assieme e ci stiamo inoltrando anche nell’area dell’intimità.

Ora però ci troviamo di fronte alla prospettiva ed al desiderio di andare avanti ancora. Cioè, nell’intimità, intendo.

Entrambi crediamo in certi valori e non vorremmo fare delle cose sbagliate per troppa fretta e poi pentircene. In fondo siamo assieme solo da qualche mese.

Insomma siamo combattuti tra il farlo e il non farlo. Alcuni ci suggeriscono di astenerci e aspettare, altri ci dicono che siamo sciocchi, bacchettoni e dovremmo svegliarci.

Lo so che non potete decidere per noi, però mi piacerebbe avere qualche elemento in più su cui riflettere prima di decidere.

S.S.

 

Altre volte mi è capitato di affrontare questa tematica, ad alcuni potrà sembrare un dilemma superato e di facile soluzione, ma non è così; l’incontro intimo, l’incontro sessuale è una delle cose più belle ma mai scontata, quando è data per scontata tende ad appassire, a perdere di intensità e piacevolezza se non, addirittura, diventare squallida.

A maggior ragione quanto sopra vale nel caso del primo rapporto tra due persone. Incontro che spesso viene eccessivamente enfatizzato ed “appesantito di significati” con effetto di risultare insoddisfacente.

Purtroppo la bellezza e la potenza dell’incontro sessuale hanno da sempre affascinato e spaventato l’essere umano che ha costruito artificiose impalcature per demonizzarlo o idealizzarlo a seconda dei momenti storici. Anche oggi l’apparente libertà e conoscenza in realtà maschera il fascino e la paura dell’incontro intimo con l’altro.

Quanti adolescenti, e non solo, forzano l’incontro per la paura di rimanere indietro e non coltivano adeguatamente il desiderio dell’incontro. Parimenti, a volte, qualcuno tende a rinviarlo all’infinito per paura.

Quante volte, infine, capita di sentire la storia di persone con rapporti insoddisfacenti se non impossibili nonostante dal punto di vista fisiologico tutto sia a posto.

La sessualità, e non solo questa, tende a rispondere alla logica “and”, per tanto, l’evento in questione può realizzarsi in modo appagante se e solo se vengono soddisfatte le condizioni A e B e C ecc. Ad esempio, io posso guidare tranquillo se ho l’auto funzionante e se ho la patente e se la strada è libera ecc.; se solo una di queste condizioni non viene soddisfatta non posso guidare o, per lo meno, guido male o con la paura di venir fermato ecc.

Allo stesso modo, un rapporto sessuale per essere gradevole richiede vengano soddisfatte una serie di condizioni: fisiche (due corpi sufficientemente integri e un luogo adatto), psichiche (presenza di desiderio e assenza di inibizioni, blocchi o forzature), relazionali e affettive (due persone che si piacciono) e morali (sintonia con i propri valori morali ed etici). Se solo una di queste condizioni viene meno l’incontro può non realizzarsi oppure realizzarsi male.

Nel caso in questione, mi pare che il problema si ponga sia sul piano psicologico (paura di avere troppa fretta) sia sul piano morale (entrambi si definiscono credenti rispetto certi valori e non vogliono fare cose che ritengono sbagliate). Fatte queste considerazioni ritengo sia giusto non forzare troppo le proprie posizioni e, comunque, godere del reciproco desiderio nell’attesa si creino le condizioni affinché possa realizzarsi un gradevole incontro. Tutt’al più potrebbe risultare utile confrontarsi con qualcuno per valutare a fondo le risonanze psicologiche implicate, altrettanto vale per gli aspetti etici.

Giuseppe Cesa,

psicologo – psicoterapeuta

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