In ospedale… su un comodino

In ospedale… su un comodino

              


 

Autrice: Paola Sampietri

Guardate, senza giudicare, senza condannare, deridere o banalizzare: un rosario su un comodino accanto a delle flebo, e il campanello della chiamata infermiera. Così l’ho trovato questa mattina, spoglio da ogni banale abitudine per far passare il tempo, da capricci gastronomici quasi si debba fronteggiare una carestia, da oggetti che fanno sentire meno soli. Invece lei aveva solo questo sul suo comodino: l’essenziale.
Le flebo per nutrire sufficientemente il suo corpo, un campanello per richiamare l’attenzione di qualche anima che possa soddisfare i suoi bisogni, e un rosario per pregare, credere, sperare e non sentirsi sola in questo suo particolare momento della vita. Perché avere fede vuol dire avere la capacità di credere che c’ è una forza, una sicurezza dentro di te che ti dà stabilità, equilibrio e un senso alla vita. E’ troppo facile sperare che ci possa andare sempre bene.  Non può essere solo così. Ma ogni vita ha un suo scopo su questa terra. L’ importante è credere. Credere che la sofferenza non è una punizione. Infatti possono capitare eventi dolorosi che ci aiutano a crescere migliori, senza banalizzare il vivere,  espandere la nostra anima e intelligenza, perché chi vive o ha vissuto un dolore, questo lo ha reso più consapevole che non siamo fatti solo di carne ma di spirito, carattere, personalità che ci distinguono singolarmente rendendoci unici, anche con le nostre fragilità, e così maturare la certezza che tutto ciò ci ha resi meno vulnerabili. Guardate senza giudicare, senza condannare, deridere o banalizzare. Un rosario sul comodino è la vera forza di lei.

                                                                                                                                                         Paola Sampietri

                                                                                                                infermiera                

Condividi, se ti va!