I progetti comuni nel rapporto amoroso

I progetti comuni nel rapporto amoroso

Autore: Emidio Tribulato

 

 

 

L’avere un progetto ampio, ricco e importante in comune è per la coppia il miglior cemento dell’unione. Avere progetti comuni significa sognare quel progetto, lavorare insieme per quel progetto, lottare insieme per qualcosa al quale si crede. Avere un progetto in comune significa sacrificarsi insieme, godere insieme, arricchirsi insieme. Significa assistersi, appoggiarsi e sostenersi nelle quotidiane lotte e fatiche.

Nella componente decisione – impegno dell’amore vi è, pertanto, la volontà e la determinazione di assumere degli oneri a breve ed a lunga scadenza prima verso l’altro e, successivamente, nei confronti della famiglia e della società.

I progetti, le decisioni e gli impegni in comune non sono tutti uguali. Alcuni sono d’un certo rilievo, altri invece, sono piccoli, scialbi e limitati nel tempo.

 

 

 

I piccoli progetti comuni

I piccoli progetti comuni, elementari e limitati nel tempo, li conosciamo molto bene: chiacchierare e studiare insieme; uscire con gli amici per trascorrere una serata al bar, in discoteca o in pizzeria; fare sesso; effettuare un viaggio insieme.

I piccoli progetti comuni sono facili da realizzare ma danno poco alla coppia, possono solo servire da passatempo per scacciare la noia d’una serata o d’un fine settimana. Essi danno sicuramente, almeno per un certo tempo, divertimento e piacere a chi li vive, ma restano piccoli e fanno rimanere la coppia piccola, ma soprattutto non apportano nulla o quasi nulla alla società.

Una coppia resta piccola quando permane ancorata a piaceri elementari e semplici. Una coppia resta piccola quando non sa, non vuole o non riesce a volare alto, proiettandosi nel futuro. Una coppia resta piccola quando non è capace di espandere l’amore che possiede e vive, al di là dell’io e del tu o quando non riesce a responsabilizzarsi di fronte ai grandi bisogni dell’umanità.

Se dovessimo definire questo periodo storico lo potremmo definire proprio come il periodo delle coppie piccole.

I motivi per i quali le coppie restano piccole non attengono soltanto alla personalità e alla volontà dei soggetti interessati ma, corresponsabili di questo stato di cose, sono sicuramente le famiglie, le società, gli Stati, le religioni.

 

I grandi progetti comuni

I grandi progetti comuni sono ben altri. Essi richiedono alla coppia un notevole dispendio di energie, grandi impegni e sacrifici della durata di molti anni, la necessità di superare ardue difficoltà. In cambio, come tutte le cose grandi, questo tipo di progetti può riempire il cuore e la mente di notevoli gratificazioni e soddisfazioni, ma soprattutto può dare molto alla società umana.

Uno dei primi grandi impegni comuni dovrebbe riguardare la stabilità dei sentimenti, al di fuori e al di sopra dell’emozione o dell’infatuazione del momento. “Io mi impegno ad amarti adesso, ma mi impegno anche a mantenere vivo e luminoso quest’amore non soltanto oggi ma per tutta la vita. Io mi impegno affinché quest’amore diventi sempre più forte e robusto, così da fargli superare le insidie del tempo e degli avvenimenti che potrebbero intaccarlo e corroderlo. E quando questo dovesse succedere, farò di tutto per riparare i danni e rimuovere le incrostazioni che gli anni vi avessero depositato, fino a farlo risplendere come prima. Inoltre, se per qualunque motivo, il nostro rapporto si dovesse gravemente ammalare io mi impegno a curarlo pazientemente, fino alla sua completa guarigione”.

L’impegno viene preso non verso una persona ideale ma reale: con i suoi pregi, le sue capacità ma anche con i suoi difetti e limiti.

Si accetta e si dà la propria disponibilità e la volontà di amare quella particolare persona anche quando, a causa dei vari eventi della vita, essa dovesse cambiare anche in peggio. Ci si impegna, quindi, ad amare ed accettare quella persona anche se i suoi pregi dovessero nel tempo diminuire, ed i suoi difetti dovessero aumentare a causa delle ferite inferte dagli anni, dalle malattie o dalle avversità.

Si promette di accettare il corpo dell’amato o dell’amata oggi, quando la giovinezza lo fa risplendere di bellezza, armonia e vigore e la sua mente è lucida, attiva e brillante, ma si promette di accettarlo e amarlo anche domani, quando, com’è naturale che succeda, il suo bel corpo dovesse sfiorire o ammalarsi e la sua mente, con l’avanzare dell’età, non dovesse essere più tanto lucida e attiva come prima.

 

Ci si impegna ad amare quella persona e pertanto si dispone il cuore ad accogliere, alimentare e far crescere questo sentimento utilizzando tutti i mezzi più opportuni: le parole, i gesti, i comportamenti, ma anche il perdono e la compassione.

Ci si impegna a condividere con l’altro la gioia e la tenerezza; le cure e le attenzioni anche mediante quotidiane rinunce, sacrifici e sofferenze.

Ci si impegna a controllare e limitare i bisogni individuali a favore dei bisogni e delle necessità della coppia e della famiglia.

Si progetta di aprire il legame d’amore della coppia anche ai figli che dovessero venire. Figli da curare, accudire, educare e poi accompagnare per le strade del mondo.

Nei grandi progetti comuni si vogliono condividere, quindi, speranze, sogni, realtà, gioie, sofferenze, lotte.

Simbolo di un grande progetto comune è anche la casa.

Una casa nella quale ogni oggetto, ogni muro, ogni mobile, parli di lui, parli di lei, parli di scelte fatte in coppia. Una casa che rifletta i momenti di gioia, come i momenti difficili. Una casa che sia nido e tempio. Nido per i piccoli esseri umani che vi nasceranno e che lì saranno allevati ed educati fino a quando non saranno in grado di camminare da soli per le strade del mondo. Una casa che sia nido fino a quando la maturità raggiunta potrà permettere loro di creare, a loro volta, altri grandi progetti di vita. Una casa che sia tempio dell’amore e della tenerezza, dell’accoglienza e del perdono.

Gli apporti per i grandi progetti comuni

Affinché un rapporto sia maturante e responsabilizzante e riesca a creare grandi progetti comuni, sono necessari numerosi e complessi apporti di tipo educativo e formativo da parte dei genitori, della rete familiare, dello Stato e della religione.

Gli apporti dei genitori

 

Questi apporti sono fondamentali e devono poter prevedere:

•       due genitori con ruoli specifici in modo tale che l’educazione e la formazione ricevuta sia ricca delle caratteristiche paterne e materne. Un’educazione che acquisti dal padre la linearità e la sicurezza; l’autonomia e il coraggio; il controllo dell’ansia e dell’emotività; un dialogo più stringato e diretto; comportamenti più lineari e responsabili; grinta e dinamismo; intraprendenza e determinazione; senso del dovere verso la famiglia e la società; realismo e gioia della conquista; controllo del dolore e delle emozioni; forza e determinazione; rispetto delle regole e autorevolezza. Un’educazione che acquisisca dalla madre calore e tenerezza; grazia e morbidezza; disponibilità e capacità di cure; accoglienza e comunione; capacità empatiche e relazionali;

•       due genitori che abbiano raggiunto una buona maturità e con caratteristiche psicologiche tali da permettere loro di vivere i rapporti interpersonali in maniera serena e armonica, con scarsa e rara conflittualità;

•       due genitori con ruoli diversi e complementari, per cui uno di loro sia notevolmente e prevalentemente impegnato nello sviluppo del mondo affettivo, mentre l’altro sia prevalentemente impegnato nello sviluppo del mondo economico e dei servizi;

•       due genitori entrambi disposti ad impegnare buona parte delle loro energie e del loro tempo nel campo educativo, nel dialogo e nella relazione con i loro figli;

•       due genitori che sappiano responsabilizzare i loro figli dando e facendo rispettare le norme e le regole utili a sé stessi, alla famiglia e alla società;

•       due genitori che, a loro volta, abbiano lavorato e attuato dei progetti ricchi ed ampi e sappiano trasferire queste loro esperienze e competenze ai figli con entusiasmo e piena disponibilità.

Gli apporti della rete familiare

Per quanto riguarda la rete familiare è indispensabile l’impegno di questa nel consigliare, aiutare, sostenere, correggere, stimolare e proteggere la coppia e la famiglia che si sta formando con disponibilità, ma anche con delicatezza e accortezza, senza mai sopraffare le responsabilità specifiche e l’indispensabile bisogno di autonomia dei giovani coniugi.

 

 

Gli apporti dello Stato

Non meno importanti e sostanziali sono gli apporti della società e dello Stato. Per stimolare ed aiutare i giovani ad impegnarsi in un progetto solido e ricco, gli atteggiamenti ed i messaggi da inviare mediante le leggi ed i regolamenti dovrebbero necessariamente essere molto più incisivi e spesso di segno opposto a quelli attualmente presenti. La politica e la società civile dovrebbero pertanto:

•       impegnare almeno metà delle proprie migliori energie e risorse per lo sviluppo del mondo affettivo-relazionale;

•       valutare come prioritari i temi riguardanti la formazione, la funzionalità e la stabilità delle coppie e delle famiglie;

•       considerare fondamentali i temi educativi e formativi dei bambini come dei ragazzi e dei giovani, considerando la famiglia sede naturale per la formazione delle future generazioni;

•       monitorare sistematicamente lo stato di benessere o di malessere delle famiglie, delle coppie, come dei singoli cittadini, almeno con lo stesso impegno con il quale si effettua il monitoraggio della situazione economica e finanziaria della nazione;

•       rendere più vantaggiose le scelte ricche di impegno come quelle riguardanti il matrimonio rispetto alla convivenza.

 

Gli apporti della religione

Per quanto riguarda la religione va dato atto che il suo impegno a favore d’una sana vita di coppia e familiare e d’un amore che formi e faccia crescere le coppie non solo nella fede verso Dio ma anche nella fede e disponibilità reciproca, nei confronti dei figli e della famiglia, è stato sempre notevole, decisivo e molto più pressante di quello dimostrato dalle varie istituzioni civili.

Purtroppo in una società secolarizzata, pervasa e limitata dalle sirene dell’individualismo, del materialismo e del consumismo, in una società largamente scristianizzata è necessario che la sua voce diventi ancora più forte ed il suo impegno ancora più deciso, fermo e lineare, così da non inseguire o giustificare gli attuali costumi prevalenti con i quali alcune società tendono a svilirsi ed autodistruggersi.

 

 

 

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