Artemide Zatti -Infermiere missionario

Testimoni

Artemide Zatti

Infermiere missionario

Autore: Gabrio Zacchè

            Artemide Zatti (1880 – 1951) nacque a Boretto (RE), terzogenito di 8 figli, in una famiglia di umili condizioni, tanto che a nove anni già si guadagnava la giornata da bracciante. Costretta dalla miseria, la sua famiglia, agli inizi del 1897, emigrò in Argentina e si stabilì a Bahìa Blanca (a sud-ovest di Buenos Aires). Il giovane Artemide prese subito a frequentare la parrocchia retta dai Salesiani e qui fu orientato verso la vita salesiana. Aveva 20 anni quando si recò nella destinata ai novizi della vicina Bernal, dove, assistendo un giovane sacerdote affetto da tubercolosi ne contrasse la malattia, giudicata in quei tempi inguaribile. Per questo si scelse per lui la Casa salesiana di Viedma in Patagonia dove c’era un clima più adatto e soprattutto un piccolo ospedale di fortuna ricavato da una stalla, solo nel 1915 viene inaugurata una nuova costruzione con una moderna sala operatoria che avrà successivamente fino a 70 letti, con un bravo infermiere salesiano che in pratica fungeva da «medico»: Padre Evasio Garrone. Questi invitò Artemide a pregare Maria Ausiliatrice per ottenere la guarigione, suggerendogli di fare una promessa: «Se lei ti guarisce, tu ti dedicherai per tutta la tua vita a questi infermi». Artemide fece volentieri tale promessa e miracolosamente guarì, ma dovette rinunciare alla sua prima vocazione. Dirà poi: «Credetti, promisi, guarii».            La sua strada ormai era tracciata con chiarezza ed egli la intraprese con entusiasmo. Accettò con umiltà e docilità di rinunziare al sacerdozio, ed entrò come confratello laico nella congregazione salesiana. Coerentemente alla promessa fatta, egli acquisisce il titolo di infermiere e si dedica subito e totalmente all’ospedale, occupandosi in un primo tempo della farmacia annessa, ma poi quando nel 1911 morì Padre Garrone, tutta la responsabilità dell’ospedale cadde sulle sue spalle. Ne divenne infatti vicedirettore, amministratore, esperto infermiere stimato da tutti gli ammalati e dagli stessi sanitari che gli lasciavano man mano sempre maggiore libertà d’azione.            Il suo servizio non si limitava all’ospedale (unico in zona fino al 1945, quando venne aperto un ospedale pubblico) ma si estendeva a tutta la città anzi alle due località situate sulle rive del fiume Negro: Viedma e Patagones. In caso di necessità si muoveva in bicicletta ad ogni ora del giorno e della notte, con qualunque tempo, raggiungendo i tuguri della periferia e facendo tutto gratuitamente. La sua fama d’infermiere santo si diffuse per tutto il Sud e da tutta la Patagonia gli arrivavano ammalati. Non era raro il caso di ammalati che preferivano la visita dell’infermiere santo a quella dei medici.           Artemide Zatti amò i suoi ammalati in modo davvero commovente. Vedeva in loro Gesù stesso, a tal punto che quando chiedeva alle suore un vestito per un nuovo ragazzo arrivato, diceva: «Sorella, ha un vestito per un Gesù di 12 anni?». L’attenzione verso i suoi ammalati era tale che raggiungeva delicate sfumature. C’è chi ricorda di averlo visto portar via sulle spalle verso la camera mortuaria il corpo di un ricoverato morto durante la notte, per sottrarlo alla vista degli altri malati. Fedele allo spirito salesiano e al motto lasciato in eredità da Don Bosco ai suoi figli «lavoro e temperanza» egli svolse un’attività intensa senza mai prendersi vacanze e riposo. C’è chi ha detto che gli unici cinque giorni di riposo furono quelli trascorsi… in carcere! Egli conobbe anche la prigione a causa della fuga di un carcerato ricoverato in Ospedale, fuga che si volle attribuire a lui. Ne uscì assolto.           Fu un uomo di facile rapporto umano, lieto di potersi intrattenere con la gente umile. Un medico dell’ospedale piuttosto incredulo, dirà: «Quando vedevo il signor Zatti la mia incredulità vacillava». E un altro: «Credo in Dio da quando conosco il signor Zatti».           Nel 1950 si manifestarono i sintomi di un cancro al fegato. Continuò tuttavia ad attendere alla sua missione ancora per un anno, si spense all’età di 70 anni nel marzo 1951 circondato dall’affetto e dalla gratitudine di un’intera popolazione.
 
Beatificato nel 2002, è stato proclamato santo nel 2022 da papa Francesco. Gabrio Zacchè
Chi è Zatti? | Artémides Zatti Santo
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