Maschile e femminile

“Fatti a immagine e somiglianza di Dio”

 AUTORE: Samuele Lanzi

 

 

 

Dio ha desiderato profondamente e fatto a modo suo, da Dio, il creato e noi siamo chiamati a prendercene cura, a esserne responsabili. Come uomini e donne non siamo solo all’apice del desiderio di Dio ma siamo anche a sua immagine e somiglianza. Entrambi persone umane della medesima dignità e chiamati all’unione con Dio. Il DNA dell’umano è profondamente relazionale e si concretizza nel prezioso rapporto con l’alterità più profonda, con la differenza più radicale che siamo chiamati a riconoscere come ricchezza nonostante le numerose difficoltà, incomprensioni e tentazioni di rinchiudersi in se stessi senza lasciare spazio all’altro. Occorre una grande rivoluzione copernicana: dal considerare sé il centro del tutto al riscoprire la centralità dell’alterità, del Tu.

I pensieri e le parole di Adamo, immaginate da Twain, rappresentano bene le difficoltà concrete che si presentano nel rapporto tra l’io e l’altro io, profondamente differente, di genere opposto: “Questo nuovo essere dai capelli lunghi è un bell’intoppo. Ciondola da per tutto e mi segue ovunque. Non mi piace, non sono abituato ad aver compagnia. Vorrei che se ne stesse con gli altri animali. Oggi è nuvoloso, c’è vento di levante; penso che avremo pioggia…. Perché uso il ‘noi’? Ora mi ricordo – lo usa il nuovo essere.

Educare al maschile e al femminile ci mette in gioco profondamente come educatori in quanto siamo chiamati prima di tutto a riscoprire il nostro essere persone uomini o donne poiché dobbiamo favorire esperienze, nei nostri ragazzi, all’interno delle quali possano esperire il valore della differenza. Non solo ogni uomo e donna è a immagine e somiglianza di Dio ma la stessa relazione tra uomo e donna è occasione di manifestazione al mondo dell’amore di Dio, del suo essere stesso.

 

Dopo tutti questi anni, mi rendo conto che all’inizio mi ero sbagliato nei confronti di Eva; è meglio vivere fuori dal Giardino con lei che dentro senza di lei. Da principio pensavo che lei parlasse troppo; ma adesso mi dispiacerebbe sentire ammutolire quella voce e vederla uscire dalla mia vita.

Benedetta sia la “castagna” che ci ha portati vicino e mi ha fatto conoscere la bontà del suo cuore e la dolcezza del suo spirito”.

La felicità, la realizzazione dell’io passa nella relazione col Tu. L’uomo e la donna sono creati come “unità di due”, sono chiamati a vivere una comunione d’amore che in questo modo richiama nel mondo la comunione d’amore che è in Dio. Il progetto di Dio va oltre il semplice vivere con o vivere vicino all’altro ma vuole promuovere il vivere per l’altro.

L’aiuto che Dio offre ad Adamo creando Eva è simbolo dell’aiuto che Dio offre all’uomo creando la donna per permettere reciprocamente ad entrambi di scoprire nuovamente e profondamente la loro umanità grazie alla relazionalità con la radicale diversità.

L’uomo e la donna sono chiamati a ritrovarsi donandosi reciprocamente l’uno all’altra, a vivere l’esperienza della reciprocità e gratuità del dono di sé nella loro relazione d’amore e nel loro essere segno di Dio nella comunità.

Per aiutare i ragazzi e le ragazze a maturare responsabilità e maturità nelle loro scelte vocazionali è utile seguirli e sostenerli nelle piccole e quotidiane scelte, è bene incentivare una loro collezione di piccoli sì, forme semplici ma genuine di dono di sé per poter fare poi vedere fiorire in loro la forza e il coraggio di fare  esperienze grandiose d’amore come ad esempio quella di una sposa, di un sacerdote, di un padre o di una educatrice.

 

 

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