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Educazione sessuale. Il ruolo della scuola
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Autore : Armando Savignano
Nel recente viaggio a Panama, Il Papa ha riaffermato il ruolo fondamentale dell’educazione sessuale sia nell’ambito della famiglia sia nella scuola. Ciò è impellente specialmente alla luce di tanti femminicidi e distorte relazioni tra le persone nell’ambito affettivo. «Nelle scuole – ha affermato il Pontefice – bisogna dare un’educazione sessuale, il sesso è un dono di Dio, non è un mostro, è un dono di Dio per amare. Che poi alcuni lo usino per guadagnare soldi o sfruttare è un altro problema. Ma bisogna dare un’educazione sessuale oggettiva, senza colonizzazione ideologica. Se inizi dando un’educazione sessuale piena di colonizzazione ideologica distruggi la persona».
Dinanzi alla sessualità umana – e non meramente animale ¬ risultano ineludibili presupposti di ordine antropologico e specificamente etico. Ora indipendentemente dalla questione della fondazione di tali presupposti, in presenza di approcci pluralistici sia sul piano storico-culturale che nell’ambito teorico, essi dovrebbero costituire altrettanti requisiti irrinunciabili e basilari con speciale riguardo al dovere di rispettare la persona sempre come fine e mai semplicemente come mezzo.
La sessualità non si risolve in una funzione meramente biologica, fisiologica o fisica, né concerne l’esercizio di determinate tecniche, neppure può essere limitata ai pur necessari momenti preventivi di patologie ed anche di devianze, bensì è essenzialmente un atto che si incarna e vive nella libertà della persona
E’ solo il caso di rilevare quanto emblematicamente osservava Freud, secondo il quale siamo “ben lungi dal sapere abbastanza sui processi biologici, nei quali risiede l’essenza della sessualità” . Sebbene i dati biologico-scientifici possano sovente stemperare e, in alcuni casi, addirittura dirimere approcci unilaterali, tuttavia non è possibile, in ultima analisi, ridurre la sfera della sessualità solo a quegli elementi, poiché i fenomeni sessuali sono più complessi e dipendono anche da componenti ambientali, psicologiche , sociali , antropologiche, etiche e religiose . Riguardo poi alla genetica, è possibile desumere alcune indicazioni che fanno giustizia di tanti atteggiamenti fuorvianti sia a livello teorico che sul piano storico comportamentale, con speciale riferimento alla parità dei sessi pur nella specifica distinzione e differenza, alla loro complementarietà quale dato ineludibile per ogni processo di auto-identificazione oltre che di valutazione morale. Di qui l’importanza del giudizio morale, dal momento che tutto ciò che l’uomo fa è morale o immorale, in quanto non esistono atti indifferenti. La sessualità poi, lo è in modo superlativo perché implica l’apertura ad altri esseri umani con i quali si instaura una relazione interpersonale che coinvolge gli aspetti e le dimensioni più intime e profonde; si tratta di una relazione di amore che dovrebbe essere alla base anche della donazione di sé all’altro/a nell’atto sessuale. Non casualmente, la sfera sessuale implica la salvaguardia e la tutela del diritto alla privacy; si tratta, in effetti, di un diritto umano fondamentale che nessuno, neppure gli Stati, possono violare, a meno che non ci si trovi dinanzi a conseguenze oggettivamente gravi arrecate a terzi. Perciò, la propria e l’altrui sessualità meritano il massimo rispetto. La sfera sessuale implica, pertanto, il carattere dell’intimità poiché è l’ambito in cui ci si confida e si nutre reciproca fiducia sulla base del rispetto. Senza tali requisiti e specialmente l’amore, si sconfina facilmente nell’egoismo. E’ in quest’ottica che occorre valutare anche le varie tecniche anticoncezionali, il cui giudizio morale muta ovviamente a seconda delle tipologie che vanno dai metodi naturali fino a vere e proprie tecniche abortive.
Armando Savignano