Sessualità. Chi preferisce non parlarne?

Sessualità. Chi preferisce non parlarne?

 

 

 Autrice: Alessandra Venegoni

Si sono da poco conclusi, come di consueto, i percorsi di educazione all’affettività ed alla sessualità proposti dal Consultorio Ucipem rivolti agli studenti delle classi quinte della scuola primaria e delle classi terze della scuola media inferiore degli Istituti comprensivi di Mantova e provincia.

Il progetto consta in un incontro introduttivo con insegnati, uno con i genitori, tre appuntamenti con i ragazzi ed i due incontri di restituzione uno per genitori ed uno per gli insegnati.

Durante il percorso impariamo a riconoscere le emozioni, le proprie e quelle dei compagni, ad individuare per ognuno di loro cosa possa provocare piacere e cosa causi dolore e rabbia. Lo scopo del percorso è la conoscenza di sé, il rispetto del proprio corpo e di quello degli altri, imparare a prendersene cura, la prevenzione ed il benessere fisico e psichico.

Osservando bambini, ragazzi ed adulti parlare di sessualità si notano scenari diversi: i bambini sono infinitamente curiosi, vogliono capire come finisca quel bambino nella pancia, perché maschi e femmine non abbiano i medesimi apparati riproduttori, gli adolescenti sono bombardati di informazioni (tv, pubblicità, internet), a volte non completamente appropriate, sono desiderosi di chiarire tali informazioni, ma a volte subentra il pudore, la paura di fare figuracce con i compagni per la scarsa conoscenza

o il timore di essere impertinenti, gli adulti eludono l’argomento, abbassano la voce, si imbarazzano e cambiano discorso. Ecco allora che nella mente dei più piccoli nascono i pensieri più disparati riguardo alla sessualità, probabilmente sarà pericolosa o qualcosa per la quale sentirsi colpevoli. Di conseguenza tenderanno a soffocare la loro curiosità, cercando di captare più informazioni possibili, drizzando le orecchie e recependo talvolta informazioni non propriamente scientifiche, talvolta purtroppo anche espressioni volgari riferite alla sessualità, non contestualizzate e da loro non contestualizzabili; per concludere colmeranno le lacune confrontandosi con i compagni oppure usando la fantasia.

Informare fin da piccoli riguardo i temi della sessualità è dunque fondamentale, prepara i ragazzi ad una sessualità consapevole, a sapere riconoscere e segnalare situazioni di pericolo sessuale, a vivere in maniera armonizzata amore e sessualità, ad imparare che la propria mente, il proprio cuore ed il proprio corpo parlano e devono essere ascoltati, a rispettare pensieri e comportamenti altrui ed a conoscere le strutture ed i professionisti di riferimento.

Il nostro auspicio è che i genitori precedano e susseguano il nostro percorso, per non riproporre ai propri figli quello che, probabilmente, è successo a loro, un argomento taciuto e vietato sul quale cercare informazioni da fonti non sempre attendibili; per questo motivo troviamo fondamentale che anche per i genitori, ostetriche e psicoterapeuti possano essere a loro disposizione per supportarli nell’ affrontare le inesauribili curiosità dei più giovani.

Alessandra Venegoni

Ostetrica del Consultorio

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