La vita a due: psicologia dell’uomo e della donna

La vita a due: psicologia dell’uomo e della donna

AUTORE:Prof. Umberto Dell’Acqua

 

 

 

Aspetto Statico

 

Anche sul piano psicologico i due sessi sono diversi e complementari. L’uomo è più

  orientato verso il nucleo centrale dei fatti, degli avvenimenti, dei pensieri, la donna indugia

  volentieri sugli aspetti marginali. L’uomo è più portato verso l’attività, la donna è più incline verso la contemplazione interna; l’uomo è incline alla conquista delle cose, la donna è incline alla interiorità delle cose. La donna ragiona con l’intuito, l’uomo con la logica.

 

 

 Per quanto riguarda gli altri e specialmente l’altro sesso, la donna è sopratutto orientata verso una forma di donazione a qualcosa più grande da cui si attende protezione ed assistenza. L’uomo invece è sopratutto orientato verso una forma di conquista dominatrice di qualcosa di più debole a cui prestare assistenza e protezione. L’uomo accetta difficilmente una superiorità della donna che non consista in una qualche forma di dono. La donna domina donandosi.

Anche per quanto riguarda il piano sessuale vero e proprio l’uomo e la donna sono psicologicamente diversi.

L’uomo apprezza e ricerca sopratutto l’atto sessuale vero e proprio, la soddisfazione connessa con l’attività generativa. Può accettare facilmente l’unione sessuale anche con una donna sconosciuta o addirittura mercenaria. Per quanto anche per lui l’affetto e l’amore non siano privi d’importanza, tuttavia non sempre li considera come realtà più importanti. La donna invece indugia più sulle manifestazioni dell’amore che non sull’attività sessuale vera e propria.

Ed anche per lo stesso atto sessuale abbiamo un atteggiamento diverso. Nell’uomo la linea dell’orgasmo sale in modo relativamente brusco e dopo l’amplesso ricade verticalmente. Nella donna invece si eleva solo a poco a poco e dopo che la copula è avvenuta scende lentamente.

 

Aspetto Dinamico

 

1) Si può definire psicologicamente maturo un individuo quando esce dal proprio egocentrismo, quando passa dall’amore di sé a quello degli altri. Solo allora è anche maturo per il matrimonio.

 2) Difficoltà di ordine psicologico che possono portare a conflitti nel fidanzamento e poi nel matrimonio:

a) Abitudini e livello sociale diversi

b) Gli anni di vita precedenti all’incontro dei due anni che hanno portato ad esperienze psicologiche diverse. Da qui i gusti diversi, il modo di pensare…

c) La cultura diversa

3) Bisogna per l’equilibrio psichico delle coppie eliminare qualsiasi paura del matrimonio, affrontarlo con serenità (di qui incontri con psicologi, sacerdoti, visita prematrimoniale ecc…)

4) Nel matrimonio è fondamentale cercare e approfondire tutti i punti di contatto tra i due coniugi (necessità di allargare la cultura e le esperienze comuni per aumentare la possibilità del dialogo e dell’incontro sul piano spirituale). Necessità di dimenticare tutto il proprio mondo per avvicinare e scoprire il mondo dell’altro.

5) Sul piano sessuale. L’uomo deve rallentare il proprio impulso sessuale e la donna accelerarlo in triodo da poter raggiungere una soddisfazione contemporanea. Se si sbaglia, e le prime volte, è facile, sorriderci su, scusarsi, non lo si è fatto apposta.

 6) Cercare di sistemare i disaccordi prima di sera, non deve essere mai l’atto coniugale ad appianarli o a farli dimenticare.

 

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