Allattamento al seno: facciamo al meglio

Allattamento al seno:

facciamo al meglio

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 Autrice: Alessandra Venegoni

Nello scorso articolo abbiamo visto insieme come funzioni l’allattamento al seno, ora vediamo cosa possiamo fare perché ciò avvenga al meglio.

Fondamentale è che la donna sia informata sul tema. Durante la gravidanza è utile iniziare a leggere libri, frequentare corsi, incontrare le ostetriche nei consultori, parlare con mamme che stanno allattando o hanno già allattato. Altrettanto importante è coinvolgere il compagno e i familiari più stretti, perché anche chi sta attorno alla mamma può far sì che l’allattamento funzioni, ma di contro, purtroppo, può anche interferire negativamente (in questo caso  è prevalente la figura del padre).

 

 

Indispensabile è costruire attorno alla coppia una rete di sostegno formata da famigliari, amici, che possano concretamente aiutare la nuova famiglia, assistendola con le pulizie di casa, preparando i pasti, facendo la spesa. Un tempo esisteva la quarantena, periodo in cui la donna per i primi 40 giorni dopo il parto accudiva esclusivamente il neonato e recuperava le forze dal parto. Cerchiamo di tornare un po’ indietro nel tempo, quando si viveva tutti in una corte e le donne sagge supportavano ed assistevano la neomamma.

Non secondario è il sostegno da parte di una professionista (ostetrica o consulente in allattamento), le donne hanno bisogno di essere assistite, durante l’allattamento ci possono essere tante difficoltà, la tempesta ormonale le travolge, ci si ritrova con un esserino che dipende completamente dalla propria mamma, i ritmi sonno – veglia vengono completamente stravolti, la stanchezza prende il sopravvento, i quesiti riguardo l’allattamento riempiono la testa.

Partiamo proprio da questi, dal primo quesito che affiora già durante la gravidanza: “Avrò il latte?”  Solo in una piccolissima percentuale di donne (0,01%) le ghiandole mammarie non si sviluppano correttamente e altre piccole percentuali corrispondono a quelle donne che per operazioni chirurgiche o particolari terapie farmacologiche, non possono allattare. In tutte le altre donne, ovvero la quasi totalità, le ghiandole mammarie, se ben stimolate dalla suzione del neonato, sono in grado di produrre latte. Durante la gravidanza può iniziare la produzione del colostro che continuerà nei primi giorni dopo il parto, sarà l’unico alimento di cui si ciberà il neonato. Con la suzione la ghiandola mammaria viene stimolata alla produzione di colostro. Intorno alla terza/quinta giornata dopo il parto avviene la montata lattea. Verrà quindi prodotto il  latte di transizione fino a diventare latte maturo attorno alla seconda settimana dopo il parto. L’allattamento si basa sulla regola della domanda e dell’offerta: più il neonato succhia, più il seno produce, trovando il loro equilibrio perfetto.Molto positivo è  partecipare, nei consultori, a gruppi di madri con neonati che si ritrovano per parlare di allattamento, cura del neonato, massaggio neonatale, eventuali dubbi e tante curiosità

 

                  LE NEOMAMME NON VANNO LASCIATE SOLE! MAI!

Alessandra Venegoni

Ostetrica del consultorio

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