La coppetta mestruale: un mondo ecosostenibile di libertà, comodità e praticità

La coppetta mestruale:

un mondo ecosostenibile di libertà,comodità e praticità

 

 

Autrice: Alessandra Venegoni

La coppetta mestruale è un dispositivo riutilizzabile di raccolta del sangue mestruale in silicone chirurgico o in altri materiali sicuri, privi di lattice ed anallergici che, inserita all’interno della vagina, raccoglie il flusso mestruale. Generalmente ha un bordo superiore, un corpo su cui sono presenti dei forellini ed un gambo (eventualmente accorciabile).

Esistono molteplici modelli, misure, capienze e morbidezze in commercio, per dar modo ad ogni donna di trovare la coppetta più adatta.

 

È preferibile rivolgersi ad un’ostetrica specializzata che sappia valutare le esigenze di ogni donna e consigliare un modello di coppetta adatto, valutando età, tono del pavimento pelvico, quantità del flusso mestruale, storia ostetrica (gravidanze, parti, eventuali episodi di cistiti ricorrenti, emorroidi, ecc). La spesa è contenuta (10 – 30 euro circa), la durata può essere anche di dieci anni, l’impatto quindi economico ed ecologico è fortemente ridotto rispetto ai dispositivi di assorbenza usa e getta.

Il vantaggio rispetto ai tamponi è che il sangue non ristagna a contatto con le pareti vaginali, ma viene raccolto, inoltre si evitano arrossamenti, irritazioni e sudorazione eccessiva spesso causati degli gli assorbenti esterni, fatti in materiali non traspiranti (possono contenere profumazioni o altre sostanze indesiderate) che favoriscono lo sviluppo di umidità e creano un ambiente favorevole alla proliferazione dei batteri.

La coppetta si inserisce in vagina (di norma la lubrificazione fornita dal fluido mestruale dovrebbe essere sufficiente, ma in caso di necessità si può utilizzare dell’acqua fredda o un lubrificante per facilitare l’inserimento)e si può tenere in sede fino ad un massimo di 8-12 ore, è consigliabile svuotarla in media 2-4 volte al giorno. Se è stata scelta in maniera adeguata, garantisce un’ottima tenuta e l’assenza di perdite; se dovesse perdere, se si sentisse fastidio o se si presentassero problemi di vario genere, potrebbe non essere la coppetta adeguata.

Prima dell’inserimento si suggerisce la classica igiene delle mani. A volte è necessario fare un po’ di pratica per il corretto inserimento, piegandola nel modo più adeguato a se stesse ed imparando a capire quando la coppetta è posizionata in modo corretto.

Per estrarla, basta premere il fondo così da perdere l’effetto sottovuoto e sfilarla delicatamente; per rendere più facile e sicura l’operazione ‘cambio della coppetta’ anche fuori casa può essere utile avere a disposizione delle salviettine umidificate, una bottiglietta d’acqua e un gel igienizzante per le mani.

La prima volta che utilizzate la coppetta va sterilizzata, facendola bollire in un pentolino per circa 5 – 10 minuti, operazione da ripetere sia all’inizio del ciclo, sia all’ultimo utilizzo, prima di riporla nel sacchetto fornito da quasi tutte le aziende produttrici (in caso contrario, procuratevi un sacchettino di cotone, materiale traspirante), in attesa del mese successivo. La si può sterilizzare anche tra un cambio e l’altro (anche se è sufficiente solo risciacquarla bene) tenendo a disposizione una o due coppette di scorta già sterilizzate per garantire la massima igiene.

Alessandr

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