Il figlio ad ogni costo e la fecondazione assistita

Il figlio ad ogni costo e la fecondazione assistita

 

 

Autrice: Alessandra Venegoni

Le tecniche di procreazione assistita sono quell’insieme di procedure di tipo medico (farmacologiche, ormonali, chirurgiche, ecc) che hanno lo scopo di consentire alle coppie con problemi di fertilità di concepire un figlio; esse vengono classificate in tecniche di primo livello, rappresentate dall’inseminazione artificiale, e tecniche di secondo livello (dalla FIVET -fecondazione in vitro con trasferimento dell’embrione-  alla ICSI -.iniezione intra-citoplasmatica di spermatozoi-) e terzo livello nelle quali il prelievo di ovuli viene effettuato in anestesia totale e prevede un intervento chirurgico in laparoscopia. Negli ultimi anni il numero di coppie che ricorrono alla fecondazione artificiale è aumentato notevolmente ciò è dovuto sia alla maggiore frequenza dei problemi di fertilità maschili e femminili legati a cause di varia natura (malformazioni dell’apparato genitale, disordini di natura ormonale. ecc), ma prevalentemente all’aumento dell’età media delle donne che cercano il figlio.

La scelta di ricorrere a una specifica tecnica di procreazione assistita viene fatta sotto la guida di un medico specialista, che, in base ai problemi della coppia, si occuperà di esaminare tutta la documentazione, prescrivere accertamenti e indicare il tipo di procedura.

Nell’inseminazione artificiale dopo aver effettuato un attento monitoraggio del ciclo femminile, della maturazione del follicolo, o se la donna presenta problemi di ovulazione, attraverso la stimolazione farmacologica della stessa, lo spermatozoo, trattato in laboratorio, viene inserito all’interno dell’utero della donna allo scopo di favorire l’incontro con l’ovulo. L’inseminazione può essere di tipo omologo, quando le cellule, ovulo o spermatozoo, appartengono ad entrambi gli individui della coppia, o eterologo, se una delle due cellule appartiene a una persona esterna alla coppia, donatore.

In Italia la donazione dei gameti (ovuli o spermatozoi) da parte di una persona esterna alla coppia è possibile solo se sono presenti dei problemi di sterilità o infertilità irreversibili che riguardano uno dei due componenti della coppia.

La fecondazione in vitro include tutte quelle tecniche che consentono di unire in laboratorio l’ovulo con lo spermatozoo, allo scopo di ottenere embrioni fecondati da trasferire nell’utero. In questa categoria rientrano la FIVET e la ICSI. La FIVET viene scelta per nei casi in cui vi sono malattie dell’apparato riproduttivo femminile (endometriosi severa, malattie delle tube) o problemi riguardanti la produzione e il normale funzionamento degli spermatozoi nell’uomo. Il primo passo consiste nella somministrazione di farmaci attraverso iniezioni giornaliere che provocano la crescita di più ovuli, durante questo processo della durata di circa 14 giorni, vengono realizzate ecografie ed analisi del sangue, per verificare l’evoluzione. Quando i follicoli raggiungono le dimensioni adeguate, si somministra un ormone per indurre la maturazione degli ovuli e 36 ore dopo si realizza il prelievo in day hospital. Questi ovuli vengono fecondati in provetta per formare degli embrioni: generalmente uno di questi viene trasferito nell’utero, mentre gli altri vengono crioconservati. Le percentuali di successo dipendono molto dall’età della donna e variano dal 40-60% nelle donne di età compresa fra 35 e 39 anni al 20% circa nelle donne di età superiore ai 41 anni.

L’ICSI, anche detta inseminazione in vitro, prevede l’iniezione del singolo spermatozoo direttamente nell’ovulo grazie a una micro-pipetta. Questa tecnica, previa valutazione del medico specialista, viene consigliata nei casi di infertilità maschile, in particolare quando gli spermatozoi sono poco attivi e mobili.

Molti sono i problemi psicologici, relazionali ed etici di queste metodiche. Le coppie devono essere adeguatamente informate.  Ma oggi, purtroppo, questi problemi sono sottovalutati o del tutto ignorati da una opinione pubblica  la quale ritiene che il fine giustifica ogni mezzo!

Alessandra Venegoni

Ostetrica del Consultorio

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