UCIPEM Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali
Stato coniugale come chiesa domestica
AUTORE: Prof. Don Eliseo Ruffini
1) La Chiesa riconosce innanzi tutto di essere una comunità convocata e tenuta assieme da Dio per mezzo di Cristo. La Chiesa è sospesa a Cristo perché è stata fondata, da
lui, vive della sua vita ed è guidata dalla sua dottrina. Essa riconosce in se stessa una grazia di Dio, sa che il suo essere e il suo perdurare, più che dallo sforzo e dalla organizzazione umana, dipende dall’essere fedeli a Cristo. La Chiesa deve continuamente confrontarsi a Cristo.
– Il matrimonio sacramento diventa Chiesa su questa stessa base. I coniugi cristiani riconoscono l’uno nell’altro una grazia di Dio. Una grazia che è addirittura una persona e, quindi, con quelle caratteristiche individuali che impediscono di concludere che una persona vale l’altra. La grazia che Dio ha preparato per me è quella persona in particolare, non una qualsiasi.
– Il matrimonio, quindi, è un fatto gioioso, è un annuncio e una realizzazione di salvezza, ma a condizione che ogni coniuge accetti la comparte, sempre e in ogni circostanza, come una grazia. – D’altra parte ogni coniuge, consapevole di essere una grazia per l’altro, come Cristo lo è stato per tutti, deve essere in uno stato di continuo ascolto della parola di Dio, deve continuamente confrontarsi a Cristo, diversamente cessa di essere un dono di salvezza. Le doti umane e gli sforzi dei singoli coniugi sono indispensabili per costruire la felicità coniugale, ma il fattore fondamentale per fare del matrimonio un fatto gioioso anche nei momenti difficili è la fedeltà a Dio e a Cristo.
2) La Chiesa si riconosce come grazia di Dio anche e proprio nel suo essere una comunità. La Chiesa è una, ma la sua unità nasce dalla molteplicità. La molteplicità non può essere sacrificata all’unità e l’unità non può essere sacrificata alla molteplicità.
– Il matrimonio sacramento è Chiesa nel suo essere un fatto comunitario. Come nella Chiesa, anche nel matrimonio il vincolo di unità è dato dall’amore. L’amore coniugale però ha caratteristiche specifiche che lo distingue profondamente dall’amore di carità che deve unire i cristiani e gli uomini tra loro. L’amore coniugale è individuale (per quella persona in particolare) è integrale (volontà di donazione a tutti i livelli) ma specialmente complementare (cioè d’integrazione).
– L’unità d’amore coniugale non può nascere dall’annientamento della personalità o di qualche valore positivo (morale, intellettuale, operativo in genere) di uno dei coniugi per amore dell’altro. Poiché l’amore coniugale è complementare, l’unità non può nascere che dalla piena realizzazione (naturale e soprannaturale) delle doti personali dei singoli. La comunione dei santi trova nel matrimonio una possibilità di massima realizzazione.
3) La Chiesa riconosce se stessa come grazia di Dio e come stato di salvezza, ma si tratta dì una salvezza in via di sviluppo. Essa sa di essere una comunità in cui la salvezza non è ancora interamente realizzata; per questo si riconosce peccatrice, bisognosa quindi di una continua purificazione e di un continuo sforzo di maggiore ; fedeltà alla parola di Dio e a Cristo. Essa sa di dover distinguere anche nei suoi valori positivi quelli perenni a cui si deve,essere assolutamente fedeli, e quelli caduchi e transitori che non costituiscono lo scopo della sua esistenza ma sole dei mezzi.
– Il matrimonio, come la Chiesa, è uno stato di salvezza in via di sviluppo. I coniugi
debbono continuamente riconoscersi peccatori nei confronti di Dio e della propria
comparte e, quindi, debbono dedicarsi ad un continuo sforzo di purificazione di miglioramento. Sopratutto però debbono essere capaci di distinguere, nell’ambito dei valori positivi che costituiscono il fatto matrimoniale, quelli perenni da quelli caduchi. Fondare il matrimonio prevalentemente su valori positivi si, ma caduchi (bellezza, salute, benessere ecc.) è estremamente pericoloso.
– Questi valori possono e debbono essere ricercati è realizzati, ma proprio perché sono caduchi, transitori possono venir meno e, addirittura, scomparire; il matrimonio non può venir meno e scomparire. La perennità del matrimonio come stato gioioso di salvezza è in larga misura condizionato da questa capacità di distinzione dei valori perenni da quelli transitori.
AMORE:
gioia reciproca nel fare il bene dell’altro. Termometro dell’amore è il sacrificio.
ATTRATTIVA FISICA:
Dio si “compiacque” creando Adamo perché era bello “di corpo e di spirito”.
La donna sente più l’aspetto sentimentale che sensuale, !’uomo più il sensuale.
Necessario quindi l’equilibrio; l’armonizzazione è necessaria in quanto la sensualità è anch’essa un modo di dimostrare:il proprio affetto all’altro.
Il mondo sessuale è indirizzato alla procreazione. Oltre al corpo anche lo spirito (mondo degli affetti, della volontà, dell’intelligenza ecc…) è indirizzato a questo.
Quelle sessuali sono forze positive che però vanno indirizzate nella direzione giusta e armonizzate con le realtà spirituali.
Atto coniugale è l’unione personale (non l’atto sessuale) tramite il quale due corpi
fanno:
una volontà
un’intelligenza
un corpo
un realtà sola
Problema della verginità femminile accettato e richiesto dalla società.
Verginità maschile: è giusto che venga chiesta.
Dal punto di vista medico e fisiologico:
– non esiste in medicina la verità che per l’uomo l’atto sessuale sia una necessità. È una forza che può essere molto intensa e che spinge all’unione fisica, ma non è un bisogno.
– non esistono malattie da astinenza sessuale (esistono invece malattie da rapporti sessuali).
La castità prematrimoniale è un bene sociale
Porterebbe a:
Serve per capire cosa è l’amore tra uomo e donna, che non è solo atto sessuale.
Serve come esercizio al dominio di sé (vedi periodi di astinenza sessuale nel matrimonio, gravidanza e puerperio).
Permette di gustare meglio la pienezza e la serenità della vita matrimoniale.