UCIPEM Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali
In un mondo in cui i mezzi di comunicazione sono sempre più potenti e veloci ed in cui, quasi istantaneamente, possiamo sapere quello che succede dall’altra parte della terra ci ritroviamo, paradossalmente, a confrontarci sempre di più con la solitudine di tante persone.
Solitudine che può derivare da varie cause, in prima istanza il lutto per la perdita di una persona cara, ma non solo. La carenza di relazioni tra persone, di una rete relazionale in cui vivere dei contatti è una realtà sempre più presente.
Da alcuni anni presso il nostro Consultorio, tra altre attività, è attivo anche uno spazio di parola, un gruppo, in cui le persone possono incontrarsi per condividere e confrontarsi rispetto a tematiche come il lutto e la solitudine.
Questa esperienza, nata alcuni anni fa ed incrementata durante il periodo del Covid, si è articolata secondo varie modalità quali i gruppi di parola ed i gruppi di auto aiuto; esperienze a volte più specificatamente orientate all’esperienza del lutto, altre volte aperte a tematiche più ampie come la solitudine o, anche, la tristezza. Queste esperienze sono state pensate e realizzate nella consapevolezza che il gruppo di persone che si ritrova periodicamente può diventare una cassa di risonanza utile oltre che uno
spazio in cui possono svilupparsi relazioni umane tali da favorire un inizio di uscita dall’isolamento in cui una persona può ritrovarsi.
Al di là della presenza di eventuali complicazioni di natura personale, che possono richiedere l’affiancamento di un percorso più personalizzato e che il consultorio è in grado di offrire, è proprio l’esperienza gruppale che può favorire il riavvio di dimensioni relazionali nelle persone. Dimensione che ad un certo punto si evolverà anche e soprattutto nella vita reale delle persone.
Negli anni queste considerazioni hanno trovato conferma nella realtà delle persone che hanno partecipato ai gruppi. Per alcune persone è stato sufficiente una partecipazione limitata nel tempo mentre per alcune è stato utile una partecipazione più continua. Per questo motivo in certe fasi si è pensato alla formula del gruppo di auto aiuto che consentisse una partecipazione più continua.
Un’osservazione che come operatori abbiamo fatto durante queste esperienze riguarda il fatto che per alcune persone è veramente importante trovare spazi di confronto dei vissuti e di dialogo con altri in un contesto relativamente protetto. Questa constatazione ci incoraggia a proseguire nell’esperienza.
Silvana Ignaccolo
Giuseppe Cesa
