I CONSULTORI UCIPEM , da un’ intuizione del dopoguerra ad un servizio attuale proiettato verso il futuro

SONDRIO VENTESIMO ANNIVERSARIO

3 OTTOBRE 2009 – ORE 16.30

SALA FUNZIONALE DON BOSCO

Via Don Bosco 8 Sondrio

I CONSULTORI UCIPEM , da un’ intuizione del dopoguerra ad un servizio attuale proiettato verso il futuro

AUTORE: Gabriela Moschioni

Una bella storia         1942    campo di Auschwitz

1943        Milano centro di assistenza denominato “la Casa”

1948        fondazione del primo Consultorio “Istituto la Casa” dalla assistenza materiale alle famiglie bisognose senza casa e senza mezzi alla “consulenza familiare come aiuto e sostegno alle famiglie in difficoltà nell’ottica della visione globale della persona, della coppia e della famiglia per cui – impensabile a quell’epoca – era previsto il lavoro in “equipe” di assistenti sociali, consulenti familiari, ginecologi, psichiatri, genetisti, avvocati, giudici. Tutti che operavano gratuitamente con una grande passione per il benessere delle famiglie che erano uscite sfaciate dalla guerra.

 

anni                            1950 – 1970    costituzione di alcuni Consultori in Italia : Bologna, Roma, Napoli, Palermo, Faenza, Como

1968    Costituzione Unione Italiana Consultori Matrimoniali e Prematrimoniali denominata UCIPEM

1975    29/07/1975 con la legge n° 405 lo stato italiano promulgava la legge istitutiva dei consultori sul territorio nazionale.

1979 approvazione Carta dell’UCIPEM “assume come fondamento e fine del proprio servizio la persona umana e la considera in accordo con la visione evangelica, nella sua unità e nella dinamica delle sue relazioni sociali, familiari e di coppia.”

…e “riconosce che la persona umana è tale fin dal suo concepimento”

L’UCIPEM ha cercato con molta determinazione di orientare il legislatore verso una visione illuminata del Consultorio  quale effettivo servizio interdisciplinare e personalizzato alla coppia ed alla famiglia contro la preponderante spinta politica e sociale verso consultori per la donna, medicalizzati, con finalità settoriali quali l’educazione demografica, l’educazione e l’igiene della sessualità.

La Legge 194/78  “Norme per la tutela della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” nonostante il titolo ambiguo introduce in Italia l’aborto: di fatto ai consultori pubblici sarà assegnata la gestione dell’accesso all’aborto.

Negli anni successivi le Regioni hanno normato in modo autonomo e assolutamente non  coordinato la materia dei Consultori col risultato che ogni Regione ha prodotto, in ambito pubblico, consultori con figure professionali diverse, quasi tutti comunque con un’ottica sanitaria e prevalentemente indirizzata alle problematiche singole femminili.

Fatta eccezione per la Legge Regionale 23/99 “Politiche regionali per la famiglia” promulgata dalla Regione Lombardia laddove “La Regione promuove il servizio pubblico alla famiglia e realizza un’organica ed integrata politica di sostegno al nucleo familiare, ……, nel rispetto delle convinzioni etiche dei cittadini, tutela la vita in tutte le sue fasi…”

 

Nonostante le battaglie dell’UCIPEM per ricondurre la legislazione sui consultori nell’ambito del sociale,  i consultori familiari oggi sono normati nell’ambito della Sanità. (= la famiglia vista più come oggetto di cura (paziente) che non soggetto attivo cui stimolare le risorse per la risoluzione dei propri problemi  

Pertanto tutti i Consultori pubblici e privati ricadono sotto il D.P.R. 14/01/1997 “Approvazione atti di indirizzo e coordinamento alle regioni, alle province autonome di Trento e Bolzano, in materia di  requisiti strutturali tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private “ che rimanda alle regioni le determinazioni in materia di autorizzazione al funzionamento delle diverse realtà sanitarie, perciò appunto anche i consultori

I Consultori UCIPEM sono consultori laici di ispirazione cristiana.

Aggiunto a Consultorio il termine “laico” significa che coloro che vi lavorano intendono considerare la persona e la coppia nella loro realtà obiettiva.

Non è una specie di  sotterfugio per nascondere la nostra identità e neppure espressione di un atteggiamento di neutralità nei confronti dei valori.

E’ l’espressione di un atteggiamento di fondo di grande rispetto. Non ci proponiamo fini politici, economici, religiosi; non partiamo da una nostra ideologica; partiamo dalla realtà della persona e della coppia per metterci interamente al suo servizio, servizio animato da valori spirituali e perciò estraneo a qualsiasi strumentalizzazione (Sergio Cammelli Primo Presidente UCIPEM)

La laicità è l’affermazione non soltanto teorica, ma pratica e concreta del primato della persona e della coppia e della loro promozione al di sopra di ogni ideologia, di ogni interesse, di ogni schema precostituito.

Per questo il nostro metodo di lavoro è orientato alla non direttività .

Il nostro servizio è rivolto alla persona che aiutiamo in modo professionale a capire se stessa e la sua situazione in modo che possa scegliere “in libertà”.

I valori ai quali ci ispiriamo devono essere testimoniati dalla coerenza personale e dalla serietà professionale ed etica della nostra stessa esistenza.

La laicità, così intesa, non è contrapposta alla ispirazione cristiana, anzi ne costituisce una fondamentale espressione

La visione dell’uomo che sta alla base del lavoro nei Consultori UCIPEM, come dice la “Carta”,  è quella che ha il suo fondamento nel Vangelo : l’uomo , unità di corpo e di spirito , ha il primato su tutto : sul “sabato” e sul “culto”. L’uomo è cercato, accolto, amato per quello che è, indipendentemente dalla razza, dalla cultura, dalla religione.

“Il primo aspetto della nostra ispirazione cristiana sta proprio qui:

nello sforzo di metterci in religioso rispetto della dignità dell’uomo”

(Virgilio Bianchi fondatore Consultorio Como)

Dall’ascolto della unitarietà della persona scaturisce l’interdisciplinarietà che caratterizza il lavoro dei Consultori UCIPEM come metodo di interpretazione e di diagnosi finalizzata ad una unità di intervento.

I Consultori UCIPEM sono stati “centri di cultura della famiglia” in un periodo storico difficile e contradditorio.

Dalle prime attività di avanguardia, studio, osservatorio a servizio vicino alle persone, a cultura tramandata ed elaborata con calore umano

Nel corso degli anni proprio grazie all’attenzione alle persone ed al mutare della realtà e delle esigenze della famiglia abbiamo assistito ad una trasformazione e a un ampliamento dei servizi.

Già nei primordiali corsi per fidanzati e visite pre-matrimoniali  si cercava di introdurre nel concetto di formazione alla famiglia anche l’aspetto sanitario ed il concetto di procreazione responsabile.

Successivamente i nostri consultori, prendendo in carico tutte le problematiche connesse con la sessualità, l’affettività, le relazioni personali orizzontali e verticali anticipavano e attualizzavano  nel concreto il concetto espresso dalla Organizzazione Mondiale della Sanità : “sanità familiare  che è più delle somma dello stato di salute dei singoli membri della famiglia , perché tiene conto anche delle relazioni e della interdipendenza esistente fra gli stati di salute fisica e mentale degli individui che vivono insieme ………”

Oltre alla attività di consulenza familiare, che resta lo specifico dell’attività dei consultori familiari privati, si sono strutturati nel tempo servizi di supporto alle problematiche sessuali e ginecologiche, corsi di preparazione al parto , corsi di accompagnamento alla nascita, servizi pedagogici di supporto alla problematiche parentali, corsi di educazione sessuale nelle scuole, nelle parrocchie e nelle associazioni, servizi per gli adolescenti, servizi giuridici, agenzie per le adozioni , strutture di sostegno e di accompagnamento per le coppie adottive.

 Anche all’esterno del Consultorio continua la qualificata testimonianza degli operatori che sono richiesti sia in ambito civili, nelle realtà comunali, provinciali e regionali, nelle Scuole, sia in ambito ecclesiale dove operano in supporto  ed in lavoro di rete con i Centri di Aiuto alla Vita, alle Associazioni, alle Parrocchie , collaborano coi Tribunali Ecclesiastici, partecipano per lo specifico della famiglia nei Sinodi diocesani, per non parlare del massiccio impegno nel Forum delle Associazioni Familiari.

Consultori privati  al bivio

I Consultori cosiddetti privati oggi, ricadendo obbligatoriamente sotto la legislazioni sanitaria, o si strutturano come servizi riconosciuti attraverso le fasi della Autorizzazione al funzionamento e all’Accreditamento o non potranno più lavorare come tali.

Potranno strutturarsi come Centri di Ascolto, Gruppi di auto – aiuto, Associazioni per la famiglia, ma non potranno più fregiarsi del nome di “Consultorio Familiare”. Il problema non è solo di tipo economico infatti non è detto che i Consultori una volta accreditati possano automaticamente accedere alle remunerazioni perché un ulteriore difficile passaggio è costituito dall’Accordo con le ASL territoriali che devono riconoscere attraverso un “Contratto” la propria necessità e volontà di avvalersi del Consultorio accreditato.

Sarebbe veramente più facile accettare di non mettere in discussione la propria identità senza interfacciarsi con la pubblica amministrazione, una realtà così ostica per dei cultori del buono e dell’essenziale quali  noi operatori siamo diventati.

Sarebbe molto più semplice anche dal punto di vista organizzativo mantenere la nostra efficienza con la sola preoccupazione del servizio alle persone, ma la realtà normativa ci pone oggi di fronte alla impossibilità della gestione ambulatoriale sanitaria.

Strutturarsi dal punto di vista amministrativo, organizzativo quasi “aziendale”,  studiare e tenersi aggiornati in modo preciso e puntuale con la situazione legislativa e normativa, confrontarsi e collaborare  con le realtà amministrative e burocratiche , lottare per la propria autonomia ideologica e gestionale può costituire una difficoltà insuperabile anche in considerazione del fatto che problemi ed angosce possono provenire non solo dall’esterno, ma anche dall’interno dei nostri gruppi di lavoro.

D’altra parte ci spingono ad affrontare la sfida :

  • l’ affermazione del diritto del cittadino ad utilizzare un servizio vicino al proprio modo di essere e di sentire.
  • l’ affermazione del principio di sussidiarietà
  • l’ affermazione di pari dignità col servizio pubblico
  • la garanzia di servizio interdisciplinare attraverso la possibilità di avere l’ambulatorio medico all’interno del consultorio
  • la possibilità di accesso alla remunerazione economica che favorisce la continuità con l’inserimento di giovani operatori,

nonché l’orgoglio di portare avanti nel tempo un servizio “inventato” nel 1943  da Don Paolo Liggeri di ritorno dal campo di concentramento e recepito dalla legislazione solo trent’anni dopo.

Le grosse difficoltà cui andiamo incontro possono costituire difficoltà positive, di crescita, di evoluzione, creative oppure dovremo rassegnarci ?

Oggi la legge Regione Lombardia  23/99 sancisce il  “diritto alla libera scelta della famiglia nei confronti dei soggetti giuridici erogatori di prestazioni“. E’ un grosso passo avanti; quasi sicuramente chi ha scritto la legge non immagina quanta strada, quanta fatica, ma anche quanta gioia, amore  e speranza abbiano inondato quel territorio per cui stava normando…………

La sfida  per noi, vecchi e nuovi aderenti UCIPEM,  consiste nel mantenere lo spirito di gratuità e di servizio che affonda le radici nella linfa delle intuizioni e delle realizzazione dei “padri fondatori” e nello stesso tempo mantenere lo spirito del volontariato e della attenzione alle persone in un contesto di “servizio” dove non può restare più niente di volontaristico o di mera buona volontà.

Ci si trova anche a superare le difficoltà interne connesse con la mentalità ostile a tutto ciò che è burocratico ed istituzionalizzato da parte di chi ostinatamente non vuole capire che l’aiuto alla persona passa anche per norme e regolamentazioni.

La nostra forza sta nella certezza che le persone in difficoltà si rivolgono laddove trovano accoglienza, continuità ,competenza ,rispetto: dove si sentono trattate come persone

Siamo stati “invisi” , tacciati come “confessionali”, di parte,  ideologizzati , ma il nostro modello di consultorio ha tenuto nel tempo proprio perché la nostra “ispirazione cristiana” ci ha posto al servizio della persona umana nella sua altissima dignità.

Se il Consultorio deve vivere ha bisogno dell’appoggio e della calorosa simpatia da parte della popolazione, delle istituzioni del tessuto umano che fa la cultura del Vostro territorio così forte e buono, ma qualche volta , magari, un po’ prevenuto.

Se il Consultorio deve vivere e prosperare occorre che “gli addetti ai lavori” di controllo e vigilanza si pongano in spirito di collaborazione ed incoraggiamento nell’ottica che il servizio pubblico non deve avere paura del privato, ma del privato deve assorbire lo spirito e la vicinanza alla popolazione.

  

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