Gli esseri umani e l’ambiente esterno a loro

Negli esseri umani l’ambiente esterno è costituito da molti elementi: persone, animali, piante e altri elementi naturali, ma è anche costituito da oggetti, come può essere un libro, un televisore o un telefonino.

Per quanto riguarda le persone, alcune di queste: come i genitori, i fratelli, i familiari, gli amici, con i quali condividiamo i pensieri più intimi, le gioie più profonde, i dolori più laceranti, sono molto vicine al nostro al nostro cuore; pertanto la loro influenza sarà sicuramente maggiore e fondamentale per la nostra vita, il nostro benessere o malessere, ma anche per la nostra stessa sopravvivenza.

Tuttavia non bisogna affatto sottovalutare tutti gli altri esseri umani con i quali, in qualche modo, siamo in contatto durante il giorno. Anche questi, con i quali scambiamo solo un freddo saluto o un garbato “buongiorno o buonasera”, anche questi, sebbene in modo minore, sono importanti nell’illuminare di sprazzi di gioia le nostre giornate o al contrario nel turbare, per un tempo più o meno lungo, il nostro animo.

Molte di queste persone non sono da noi scelte: non sono scelti i genitori e tutti i familiari con i quali si è instaurato un legame di sangue o di appartenenza; non sono scelti gli insegnanti, i compagni di scuola o di sport; così come non sono scelti i colleghi di lavoro o di studio. Solo in alcuni casi abbiamo la possibilità e la fortuna di selezionare noi stessi, con cura, le persone con cui rapportarci. Scegliamo, ad esempio, gli amici più cari con i quali condividere parte della nostra vita e il nostro tempo libero. Scegliamo gli amori più importanti e profondi con i quali vivere duraturi sentimenti teneri e caldi o anche dei progetti importanti.

Per quanto riguarda la frequenza, con alcuni avremo dei rapporti quasi quotidiani, con altri i contatti saranno più sporadici, con altri ancora i rapporti saranno saltuari, se non rari. Quando le relazioni sono frequenti e intime, accettiamo più facilmente le frustrazioni, le ansie, le inquietudini che da queste persone possono provenire, giacché sono compensate dalla ricchezza della relazione, fatta di presenza, ascolto, conforto, stimolo e aiuto, della quale siamo grati. Siamo, invece, più sensibili e reattivi nei confronti delle persone sconosciute o da poco conosciute. Da queste ci attendiamo costantemente almeno un rispetto formale.

Variano anche i sentimenti che proviamo o che scambiamo. Con alcuni esseri umani scambiamo amore, con altri risentimento e odio, con altri desideri e passioni, mentre alcuni inevitabilmente saranno per noi, in parte o del tutto indifferenti.

Persone sono anche quelle che ascoltiamo e vediamo sui mezzi di comunicazione: alla radio, sugli schermi della tv, mediante il computer, sulla rete Internet, sui cellulari. Persone sono anche quelle che ci hanno preceduto e che hanno lasciato, con i loro scritti e con le loro parole, i pensieri, le storie, le fantasie, le riflessioni e opinioni dei quali è ghiotta la nostra mente. Persone sono quelle che con le varie arti: musica, pittura, scultura, architettura, riescono a comunicarci, anche dopo secoli e millenni, bellezza, armonia, piacere e gioia, ma anche altre volte malinconia, angoscia e tristezza. Tutti questi esseri umani, anche se non li abbiamo mai conosciuti direttamente o sono morti da migliaia di anni, hanno lo stesso la capacità di commuoverci, divertirci, istruirci e farci apprendere alcune verità fondamentali sempre attuali. Anche questi esseri umani hanno il potere di farci crescere, renderci più sereni e forti o, al contrario, nonostante il trascorrere del tempo, hanno ancora il potere di turbarci; hanno il potere di infliggerci, in definitiva, del malessere.

L’ambiente esterno non è fatto solo di esseri umani. Gli animali, le piante e anche gli oggetti e l’ambiente fisico nel suo complesso, possono contribuire molto sia al nostro benessere sia al nostro malessere psicologico. Ad esempio, non è indifferente il tipo di casa che ci accoglie: così com’è piacevole entrare e vivere in una casa soleggiata, pulita, ordinata, calda, ampia e luminosa, al contrario è sicuramente sgradevole condurre la propria esistenza in una casa umida, fredda, sporca, buia o diroccata. Non è indifferente vivere accanto a strade asfaltate nelle quali corrono auto rombanti e camion puzzolenti oppure avere la possibilità di abitare in un parco verde e tranquillo o in una casa di campagna odorosa, così da godere della ricchezza, della bellezza, dei profumi e dei colori della natura.

Persone, animali, piante, oggetti, ambienti naturali, tutti influenzano la nostra vita fisica e psichica, in quanto tutti sono in grado, anche se in modo diverso, di migliorare o peggiorare il nostro mondo interiore e quindi sono capaci di creare e promuovere il nostro benessere come sono in grado di spingerci verso il malessere.

Dei due ambienti: quello interno e quello esterno, sappiamo che l’uno condiziona l’altro, l’uno è legato all’altro, l’uno è capace di essere modificato in senso positivo o negativo dall’altro.

  • (patrimonio di base di natura genetica) (De Ajuriaguerra, 1993, p. 11).[1] dai disordini biochimici e ormonali o dalle malattie che ci possono colpire in qualunque momento della nostra vita. Allo stesso modo però, sofferenza e gioia possono nascere dal rapporto positivo o negativo, facile o difficile, normale o disturbato, caldo o freddo, intenso o raro, che abbiamo avuto e che abbiamo ogni giorno con l’ambiente esterno a noi, con il quale ci relazioniamo. È naturale allora che sulla base di come abbiamo interpretato le nostre prime esperienze con i genitori, l’inconscio ci induca a pensare che il mondo ci accetta e ci approva, oppure ci rifiuta e disapprova (Bettelheim, 1987, p. 25).

Pertanto, tutto e tutti possono provocare delusioni cocenti, conflitti laceranti, angosce opprimenti; come, per fortuna, tutto e tutti possono essere apportatori di serenità e gioia, piacere e benessere, calore e apertura. In definitiva ogni persona umana porta con sé in ogni momento della sua vita elementi biologici, psicologici e sociali che sono intimamente legati e fusi gli uni agli altri, così che è estremamente difficile, se non impossibile, separarli.


[1] J, DE, AJURIAGUERRA, Manuale di psichiatria del bambino, Milano, Masson, 1993, p. 11.

Emidio Tribulato

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