Giornata mondiale della salute Aspetti etico-sociali

 

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Giornata mondiale della salute

Aspetti etico-sociali

 

Autore: Armando Savignano

 

Si è celebrata il 7 aprile la giornata mondiale della salute dedicata quest’anno al tema della “Copertura sanitaria universale per tutti e dovunque”. L’esigenza di raggiungere – per ognuno e per tutti – un livello più alto di salute e di qualità di vita è un’intima quanto antica aspirazione umana ma essa – ahimè – è ben lungi dall’essere stata raggiunta se non da pochi.

Nel preambolo dello Statuto dell’OMS si dichiara che “Il godimento di livelli il più possibile elevati di salute è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano, senza distinzione di razza, religione, credo politico, condizione economica o sociale”.

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea tuttavia che occorre perseguire questo obiettivo entro il 2030, in modo da garantire a ciascuno e in ogni luogo servizi sanitari di buona qualità e senza barriere economiche, in presenza delle quali le persone sono costrette alla scelta forzata tra assistenza sanitaria e altri bisogni primari.

L’Oms ha elencato alcune ragioni per cui la copertura sanitaria universale è una priorità assoluta: almeno la metà della popolazione mondiale non fruisce di una copertura per le prestazioni sanitarie essenziali, circa 100 milioni di persone vivono in una condizione di povertà estrema e non possono perciò provvedere all’assistenza sanitaria, che purtroppo non è gratuita in gran parte del pianeta; il 12% della popolazione nel mondo impiega almeno il 10% della sua disponibilità economica per spese sanitarie.

Questi dati risultano tanto significativi quanto allarmanti, nonostante la concezione della salute formulata dall’OMS sia per certi aspetti discutibile. Infatti la salute consisterebbe “in uno stato di perfetto benessere fisico, mentale e sociale, e non solo nell’assenza di affezioni o malattie”.

Tale concezione, che risentiva del predominio della società del benessere e dei consumi, è stata considerata utopica.

Per quanto riguarda i dati nazionali, l’Italia appare in una buona posizione: 80 punti (su una scala da 0 a 100) dell’indice messo a punto dall’Oms. Occorre sottolineare che la scelta di questo tema assume nel nostro paese un significato particolare data la ricorrenza dei 40 anni del Servizio sanitario nazionale, istituito con la legge 833 del 23 dicembre 1978.

Nonostante carenze e problemi, occorre tuttavia rilevare il ruolo decisivo che nel nostro Paese svolge la sanità pubblica aperta a tutti. Si tratta di una conquista etico-sociale di grande rilevanza in confronto, ad esempio, con gli stessi Stati Uniti dove la riforma dell’ex Presidente Obama è stata quasi smantellata dall’attuale Presidente Trump. Come è noto, l’articolo 32 della nostra Carta Costituzionale afferma: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti’’.

Armando Savignano

 

 

 

 

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