UCIPEM Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali
Convegno di Bioetica, Anno Scolastico 2017-18 –
Motta di Livenza (TV)
Autrici: Chiara Leoni e Franca Moras
Struttura del percorso
Negli ultimi 8 anni la nostra scuola ha partecipato con alcune classi ad un progetto sulla bioetica proposto dalla rete che coinvolge tre licei della provincia di Treviso, in collaborazione con il Comitato Etico per la Pratica Clinica (CEPC) dell’Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana.
Si tratta di un percorso didattico biennale rivolto alle classi quarte e quinte.
Le quarte partecipano a due incontri introduttivi, tenuti da membri del CEPC, che affrontano aspetti orientati ad avvicinare i ragazzi alle questioni bioetiche. In seguito, gli studenti assistono ad una riunione del CEPC stesso, che prevede la discussione di un caso clinico reale, con la finalità di esporre i ragazzi all’approccio della bioetica clinica. Alle classi viene quindi proposto un secondo caso clinico reale, da analizzare con una modalità laboratoriale, sperimentando così l’esperienza di costituire essi stessi un “Comitato Etico di Classe” e di elaborare un Parere, successivamente restituito in un incontro congiunto con le altre classi quarte aderenti al progetto.
Alle classi quinte viene invece proposto un lavoro di approfondimento legato ad una specifica tematica monografica, concordata all’inizio dell’anno scolastico. Il progetto prevede uno o due incontri formativi, che danno l’avvio a percorsi di ricerca svolti dalle classi e presentati a fine anno in un convegno conclusivo, che coinvolge i ragazzi stessi ed esperti della tematica in oggetto, affrontata da diverse prospettive (clinica, filosofica, giuridica), secondo l’approccio multidisciplinare proprio della bioetica clinica.
Nel corso degli anni le tematiche monografiche hanno riguardato, tra le altre, questioni relative all’inizio e al fine-vita, questioni legate all’ambito psichiatrico e trapiantologico, ai vaccini ed alle disposizioni anticipate di trattamento.
L’analisi retrospettiva del lavoro svolto ha condotto i docenti a mettere a fuoco alcuni esiti del percorso, da un lato sugli studenti e dall’altro sulla pratica didattica.
Convegno di Bioetica, A.S. 2016-17 e 2017-18
Ricadute sugli allievi
Per quanto riguarda gli allievi, sono stati osservati delle serie di effetti per così dire “prossimali”, e cioè più specificamente legati alla bioetica, ed effetti “distali”, cioè di carattere più generale.
I primi riguardano l’emergere ed il consolidarsi di competenze di cittadinanza attiva, fondata sulla conoscenza del quadro normativo e di documenti di riferimento per le specifiche tematiche bioetiche, che forniscono ai ragazzi le basi per valutare criticamente il modo in cui questioni eticamente sensibili vengono presentate dai mezzi di comunicazione o nel dibattito politico.
Il percorso si accompagna inoltre ad una sensibilizzazione e ad un crescente interesse di molti allievi verso attività e professioni di aiuto, in particolare di area biomedica, e in diversi casi orienta anche la scelta del successivo percorso di studi.
Il livello di attivazione personale degli studenti è testimoniato anche dal fatto che ogni anno alcuni di loro scelgono un aspetto del percorso di bioetica come argomento di approfondimento per la discussione orale durante l’Esame di Stato.
Nel tempo, si è osservato che a tali effetti, specificamente legati ai contenuti del percorso, si accompagnano anche conseguenze di portata più generale.
Un primo esito riguarda lo sviluppo di una maggior motivazione intrinseca al lavoro e l’emergere di una maggiore autonomia operativa. I ragazzi appaiono inoltre più capaci di darsi un metodo, per così dire “deliberativo”, nell’affrontare questioni in cui devono confrontarsi a partire da opinioni divergenti in ambito politico, etico o della vita scolastica e personale, dimostrando la generalizzabilità dell’ “approccio bioetico” a diversi processi decisionali, sia intra che intersoggettivi.
Ricadute sulla didattica
Altrettanto significativi appaiono alcuni effetti rilevati nell’azione quotidiana dei docenti.
Il percorso rappresenta infatti una palestra concreta per sviluppare moduli didattici autenticamente multidisciplinari, superando i confini rigidi che separano tradizionalmente le materie scolastiche, ed in particolare quelle di carattere umanistico da quelle scientifiche, verso la ricostruzione di una possibile e preziosa unitarietà del sapere.
Si è inoltre osservato il frequente capovolgimento della didattica tradizionale, tipicamente deduttiva e “top-down”, verso un approccio più induttivo, legato alla costruzione dal basso di contenuti e competenze.
La bioetica rappresenta infine una rilevante opportunità di svolgere un lavoro, di carattere cognitivo e metodologico, relativamente libero da contenuti vincolanti, in genere limitato dalla preponderanza dei contenuti disciplinari. La combinazione degli effetti osservati sui diversi attori dell’interazione didattica si accompagna nell’insieme ad una salutare ristrutturazione del setting di lavoro e delle relazioni tra gli attori coinvolti.
Aspetti qualificanti del percorso
Riguardando retrospettivamente gli anni trascorsi, l’immagine che meglio descrive la natura dell’esperienza vissuta è quella di un “cantiere permanente”, teso alla quotidiana ricostruzione di un sapere incerto. Ciononostante, sono stati individuati alcuni “punti forti” del percorso.
Uno di essi è la modalità laboratoriale del lavoro, che rende gli studenti autenticamente protagonisti del processo di apprendimento e consente loro di esperirsi come attivi generatori di conoscenza.
Un secondo aspetto rilevante è la natura clinica dell’approccio, che connota l’esperienza bioetica come forma di etica applicata, percepita dagli allievi come attinente alla “vita vera” e non alle teorie libresche che generalmente popolano la loro esperienza scolastica.
Nella sua ineludibile concretezza, il caso clinico agisce d’altro canto da volàno per ricercare nella successiva riflessione teorica le possibili risposte a domande che, pur nella loro natura più generale, vengono a questo punto percepite esse stesse come “autentiche” dai ragazzi.
Criticità
L’immagine del “cantiere permanente” allude d’altro canto alla fatica del lavoro e della strada percorsa. Cruciale e complicata risulta in questo senso la questione della formazione dei docenti, che dopo una fase iniziale di ricerca sul campo ha richiesto e richiede un approccio più sistematico ed esteso.
Seconda questione altrettanto critica è quella della limitatezza delle risorse, sia di carattere economico che di personale, necessaria per garantire qualità e continuità al percorso.
Una considerazione conclusiva
Nella società attuale, caratterizzata da una scarsa abitudine alla riflessione etica, troppo spesso i valori, anziché rappresentare una dimensione energetica positiva a sostegno dell’agire, vanno a costruire un super-Io rigido e fragile, indisponibile a negoziare con la complessità del reale.
Un super-Io in grado al più di esercitare una funzione punitiva, ma in genere clamorosamente mancante nella funzione protettiva, non cioè in grado di tutelare adeguatamente molte delle responsabilità in gioco. In questo scenario si trovano generalmente intrappolati i ragazzi, alla deriva tra inconciliabili declinazioni di principio del piacere e principio di realtà.
Alla bioetica può forse essere affidato il difficile compito di avviare una riconcettualizzazione di tali valori, reinterpretandoli in una forma più incarnata e più vicina alla processualità dell’esperienza. E l’altrettanto difficile compito di trovare instabili e sempre nuovi punti di equilibrio tra essi, in grado di realizzare appieno la dimensione umana della scelta e di contribuire alla costruzione di un diritto più mite.
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Per ulteriori informazioni è possibile consultare il link tematico dedicato al Progetto Bioetica presente all’interno del sito dell’Istituto Antonio Scarpa di Motta di Livenza (TV):
https://www.isissmotta.gov.it/pvw/app/TVII0004/pvw_sito.php?sede_codice=TVII0004&page=2090697
Chiara Leoni e Franca Moras
Docenti di Scienze e Filosofia Istituto Superiore “Antonio Scarpa”,
Motta di Livenza (TV)
Convegno di Bioetica, Anni Scolastici 2016-17 e 2017-18