Aiuto sarò mamma al tempo del Coronavirus! Gravidanza, parto e allattamento, momenti delicati, lo diventano ancora di più durante l’emergenza sanitaria in corso.

 

Aiuto sarò mamma al tempo del Coronavirus!

Gravidanza, parto e allattamento, momenti delicati, lo diventano ancora di più durante l’emergenza sanitaria in corso.

Autrice: Alessandra Venegoni

In gravidanza sono stati considerati non differibili, dal Ministero della Salute, i test di screening, le ecografie del primo e del secondo trimestre, il tampone per lo streptococco, mentre le visite ogni quattro settimane, vanno concordate con chi segue la gestante, perché l’obiettivo è ridurre al minimo i movimenti e gli accessi all’ospedale. I corsi di preparazione al parto vengono proposti, anche dal nostro Consultorio Ucipem, in modalità telematica via Skype.

Le precauzioni che deve utilizzare la donna in gravidanza sono l’uso della mascherina, che deve essere usa e getta (non va riposta in tasca dopo l’uso, altrimenti diventa un raccoglitore di rischio), una volta tolta ci si deve lavare le mani con il gel o con acqua calda e sapone per almeno 60 secondi. Questo va fatto ripetutamente nell’arco della giornata in quanto questo virus sopravvive fino a 72 ore sulle superfici.

Dai pochi casi pubblicati nei recenti studi scientifici in cui una donna in gravidanza risulti contagiata dal virus e presenti i sintomi, non sembra essere presente una trasmissione verticale (durante la vita endouterina al feto); i test effettuati sui neonati dimostrano assenza di infezione ed anche gli esami eseguiti sulle placente hanno dato esito negativo. Inoltre, in seguito ad un piccolo studio fatto, sembrerebbe essere dimostrata anche la scarsa possibilità di trasmissione durante il parto vaginale, pertanto non risulta essere raccomandato il taglio cesareo in donne in gravidanza positive al Covid-19, ad eccezione che il quadro clinico non lo richieda.

Ogni ospedale ha organizzato un triage all’ingresso dove si misura la temperatura e si effettua un’anamnesi accurata, in modo da valutare la situazione e separare il percorso delle donne che hanno un’infezione documentata o sospetta indirizzandole verso camere e sale parto separate, con sistemi di protezione ad hoc per il personale, per le partorienti e per l’accompagnatore, in modo da far sì che non ci sia una commistione con le donne sane che vengono a partorire. Il padre solitamente può essere presente durante il travaglio ed il parto, mentre rispetto alle consuete regole, non può restare nel reparto di degenza ostetrica, questo per limitare gli accessi ai reparti; è comunque indicato prendere contatti con l’ospedale in cui si è scelto di partorire così da capire come si è organizzato il punto nascita.

Quasi in tutti gli ospedali, nel caso in cui le condizioni materne e neonatali lo consentano, optano per dimissioni precoci nell’ottica di una maggior tutela.

La ricerca del virus  nel latte materno risulta essere negativa anche nelle donne contagiate, pertanto l’allattamento al seno deve essere incoraggiato, adottando le consuete norme igieniche. In caso di puerpera positiva scarsamente sintomatica la madre potrà gestire il proprio neonato attuando tutte le precauzioni possibili per evitare di trasmettere il virus al proprio bambino, lavarsi le mani e indossare una maschera chirurgica mentre allatta, mantenere la culla del neonato almeno a due metri di distanza, possibilmente separata da un divisorio; nel caso in cui invece la madre presenti un’infezione respiratoria francamente sintomatica (febbre, tosse, secrezioni respiratorie, mal di gola, difficoltà respiratoria), madre e neonato vengono separati, decisione concordata con genitori e sanitari. Anche in quest’ultimo caso si raccomanda l’uso del latte materno spremuto (con le dovute accortezze igienico sanitarie) o donato.

Dalla letteratura i casi di neonati risultati positivi dopo diversi giorni dalla nascita hanno tutti avuto sintomi lievi e una buona prognosi.

In conclusione lavarsi le mani spesso, non uscire di casa in gravidanza né con il neonato se non indispensabile (nel caso lo si faccia usare la mascherina), non ricevere visite di parenti ed amici, queste le buone norme di prevenzione. I servizi di sostegno ostetrico e psicologico rimangono attivi nel nostro Consultorio in modalità telematica, poiché il percorso di genitorialità è sempre impegnativo e trasformativo, in un momento storico come questo necessita sicuramente di un supporto eccezionale.

Alessandra Venegoni

Ostetrica del Consultorio

 

 

 

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