UCIPEM Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali
REGIONE LOMBARDIA – SALA PIRELLI –
Marzo 2011
CFC – UCIPEM
Le capacità di ascolto degli operatori dei consultori familiari
Relatrice: Gabriela Moschioni
La proposta di legge presentata oggi propone un forte richiamo alla famiglia come valore fondamentale e fondante della società.
Il che non significa – come fra l’altro evidenziato nel contesto della proposta – che il servizio consultoriale è e deve essere aperto a tutti e la famiglia deve essere accolta così come si presenta nella sua realtà e comunque si sia costituita.
I contesti familiari oggi presentano tutta la fragilità e la labilità che sono le conseguenze educative, sociali, culturali ed etiche di una società relativista che sembra aver paura di cercare e perseguire i valori umani della vita.
Il consultorio deve prendersi carico della sofferenza connessa anche al disagio dei singoli e delle coppie lacerati tra l’immaginario conscio ed inconscio del loro personale vissuto interiore e la realtà delle loro relazioni familiari.
Il consultorio accogliendo questa espressa o inespressa richiesta d’aiuto fa prevenzione perché la sofferenza confusa e silenziosa, quando diventa anche quantitativamente rilevante provoca un diffuso e pericoloso malessere sociale.
Ma la famiglia non è un “generico paziente”.
La famiglia ha bisogno di attenzione, cura ed anche amore.
Per questo è della massima rilevanza la formazione degli operatori consultoriali, soprattutto dei giovani operatori che si accostano alle famiglie in difficoltà col loro carico di vissuti come figli, partner, genitori.
Perché dalla professionalità, ma anche dalla salute affettiva, dalla serenità e dal benessere degli operatori dipenderà la qualità delle relazioni che instaureranno con le persone che si rivolgono al consultorio.
Permettetemi – e concludo- di citare la mia Regione, la Lombardia – che nel programma regionale della IX legislatura a tutela della maternità promuove gli “operatori con capacità di ascolto”